L'idea degli
specialisti irlandesi è molto semplice: sostituire la minacciosa
siringa dotata di ago metallico con un semplice cerottino che nasconde
sotto la sua superficie ben 361 micro-aghi in polimero in grado di
penetrare solo lo strato più superficiale dell'epidermide senza
raggiungere le terminazioni nervose, responsabili della sensazione
dolorosa. I micro-aghi
prelevano il liquido interstiziale, la parte liquida tra le cellule che
formano un tessuto, e il cerotto è impossibile da riutilizzare.
La paura dell'ago
Una
percentuale altissima di persone soffre di belenofobia (paura
dell’ago), ma la siringa diventa ancor più problematica nel caso dei
bambini nati prematuri, che necessitano di prelievi frequenti e ai quali
si devono somministrare farmaci. I piccoli prematuri sono infatti
particolarmente vulnerabili e quella siringa diventa protagonista
assidua dei loro primi giorni di vita, spesso causando anche molto
dolore. L’alternativa è l’inserimento di una cannula permanente, ma
anche questa soluzione è spesso difficoltosa persino negli adulti. Ed
ecco allora il motivo per cui 361 aghi possono essere meglio di uno,
come fa notare Ryan Donnelly, a capo del team che sta mettendo a punto
il cerotto, ancora in attesa di essere sottoposto a rigorosi test
clinici.
Genitori e bimbi
Felici della scoperta sono ovviamente i genitori dei neonati prematuri
così come si dichiarerebbero tali, se potessero parlare, anche i diretti
interessati. La Bbc riporta le testimonianze di alcuni genitori di
bambini che per almeno tre mesi sono stati sottoposti a quattro/cinque
iniezioni giornaliere e che ancora oggi che sono cresciuti conservano
quelle cicatrici. Per non parlare dell’impatto emotivo e dell’imprinting
traumatico che il piccolo riceve nella sua primissima infanzia.
Altre alternative
L’équipe di Belfast non è la sola a lavorare su un’alternativa alla
siringa e in tutto il mondo esistono studi e sperimentazioni in questa
direzione. Ma il cerotto con 361 aghi ha il pregio di essere molto
facile da utilizzare e di non richiedere alcun particolare addestramento
da parte del personale medico e paramedico. Una delle ricercatrici più
famose che sta lavorando a un’alternativa alla siringa è Linda
Klavinskis, immunologa del Kings College di Londra, e recentemente anche
i ricercatori del MIT hanno proposto una tecnologia che eliminerà l'ago ipodermico,
grazie a un dispositivo che utilizza la meccanica dell'alta pressione
per introdurre i farmaci nel corpo umano. Molti scienziati pensano
all’alternativa alla siringa anche come aiuto ai vaccini, per poterli
usare a prezzi più accessibili e soprattutto per poterli conservare
meglio. Il cerotto con gli aghi in polimero sarebbe infatti
particolarmente adatto alla conservazione dei vaccini, che nei Paesi in
via di sviluppo incontrano invece spessissimo problemi di temperature di
conservazione inadeguate.
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