sabato 13 dicembre 2014

Ago addio: un cerotto servirà ai prelievi di sangue

 
L'idea degli specialisti irlandesi è molto semplice: sostituire la minacciosa siringa dotata di ago metallico con un semplice cerottino che nasconde sotto la sua superficie ben 361 micro-aghi in polimero in grado di penetrare solo lo strato più superficiale dell'epidermide senza raggiungere le terminazioni nervose, responsabili della sensazione dolorosa. I micro-aghi prelevano il liquido interstiziale, la parte liquida tra le cellule che formano un tessuto, e il cerotto è impossibile da riutilizzare.
La paura dell'ago
Una percentuale altissima di persone soffre di belenofobia (paura dell’ago), ma la siringa diventa ancor più problematica nel caso dei bambini nati prematuri, che necessitano di prelievi frequenti e ai quali si devono somministrare farmaci. I piccoli prematuri sono infatti particolarmente vulnerabili e quella siringa diventa protagonista assidua dei loro primi giorni di vita, spesso causando anche molto dolore. L’alternativa è l’inserimento di una cannula permanente, ma anche questa soluzione è spesso difficoltosa persino negli adulti. Ed ecco allora il motivo per cui 361 aghi possono essere meglio di uno, come fa notare Ryan Donnelly, a capo del team che sta mettendo a punto il cerotto, ancora in attesa di essere sottoposto a rigorosi test clinici.
Genitori e bimbi
Felici della scoperta sono ovviamente i genitori dei neonati prematuri così come si dichiarerebbero tali, se potessero parlare, anche i diretti interessati. La Bbc riporta le testimonianze di alcuni genitori di bambini che per almeno tre mesi sono stati sottoposti a quattro/cinque iniezioni giornaliere e che ancora oggi che sono cresciuti conservano quelle cicatrici. Per non parlare dell’impatto emotivo e dell’imprinting traumatico che il piccolo riceve nella sua primissima infanzia.
Altre alternative
L’équipe di Belfast non è la sola a lavorare su un’alternativa alla siringa e in tutto il mondo esistono studi e sperimentazioni in questa direzione. Ma il cerotto con 361 aghi ha il pregio di essere molto facile da utilizzare e di non richiedere alcun particolare addestramento da parte del personale medico e paramedico. Una delle ricercatrici più famose che sta lavorando a un’alternativa alla siringa è Linda Klavinskis, immunologa del Kings College di Londra, e recentemente anche i ricercatori del MIT hanno proposto una tecnologia che eliminerà l'ago ipodermico, grazie a un dispositivo che utilizza la meccanica dell'alta pressione per introdurre i farmaci nel corpo umano. Molti scienziati pensano all’alternativa alla siringa anche come aiuto ai vaccini, per poterli usare a prezzi più accessibili e soprattutto per poterli conservare meglio. Il cerotto con gli aghi in polimero sarebbe infatti particolarmente adatto alla conservazione dei vaccini, che nei Paesi in via di sviluppo incontrano invece spessissimo problemi di temperature di conservazione inadeguate.
Hiv ed epatite
Ultimo, ma non per ultimo, motivo che va considerato: il cerotto con 361 aghi consentirebbe di evitare le infezioni ricorrenti alle quali gli operatori sanitari vanno incontro: è frequentissimo infatti che chi lavora nel settore si punga con l’ago della siringa e come si legge dalle cronache non è nemmeno così raro contrarre l’HIV o l’epatite. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità precisamente ben 21 milioni i casi di epatite B sono imputabili al riutilizzo dell’ago.


di Emanuela Di Pasqua

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